Abusi a Sfondo Razziale: 27 Carabinieri Rinviati a Giudizio

Una sconvolgente vicenda giudiziaria ha portato al rinvio a giudizio di ben 27 carabinieri nell’area di Massa Carrara, in Toscana, a causa di abusi perpetuati ai danni di cittadini extracomunitari all’interno delle caserme locali.

Gli Abusi Segnalati

Le accuse contro questi carabinieri comprendono pestaggi, violenza sessuale e minacce a sfondo razziale. Questa serie di reati ha gettato una luce inquietante sulla condotta delle forze dell’ordine nell’area di Aulla, provincia di Massa Carrara, dove sembra esserci stato un quadro di violenza sistematica e arbitraria.

L’indagine su questi abusi ha raggiunto un punto culminante con il rinvio a giudizio dei 27 carabinieri coinvolti. Tuttavia, il quadro degli indagati è più ampio e comprende in totale 31 persone, tra militari, un professionista locale di nome Riccardo Contigliani e due cittadini extracomunitari.

Le Indagini

Le indagini sono iniziate in seguito a denunce presentate da cittadini extracomunitari che avevano regolari permessi di soggiorno. Queste denunce descrivevano una serie di comportamenti ingiustificati da parte dei carabinieri, tra cui violenze durante perquisizioni, violenze sessuali, minacce a sfondo razziale e persino un episodio documentato in cui un trentenne nordafricano è stato brutalmente colpito da uno stivale di un militare, schiacciando il suo volto sull’asfalto.

Le indagini sono state condotte principalmente attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, effettuate dai colleghi stessi dei carabinieri indagati. Per alcuni degli indagati, quelli accusati dei reati più gravi, sono state prese misure cautelari. Uno di loro è stato addirittura arrestato e rinchiuso nel carcere militare di Verbania, mentre altri sono stati sottoposti alla detenzione domiciliare.

L’Iter Processuale

Dei 31 indagati, saranno solo i 27 carabinieri a comparire davanti al Giudice dell’udienza preliminare (Gup). La prima udienza è stata fissata per il 10 giugno. Tre dei 27 carabinieri hanno ricevuto un non luogo a procedere per reati di falsità ideologica, calunnia e violenza.

Uno degli assolti è Mario Mascia, un carabiniere di 51 anni originario di Oristano, accusato di falsa testimonianza.

Riccardo Contigliani, un osteopata noto per il suo coinvolgimento nelle squadre di Serie A, e Amal Sedef, una donna marocchina di 40 anni, tra i due cittadini extracomunitari coinvolti nelle indagini, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato.

Il professionista lunigianese è stato immediatamente assolto, in quanto sembra che il suo nome sia stato coinvolto per errore nelle indagini. Tuttavia, Amal Sedef è stata condannata a un anno e quattro mesi di reclusione per il reato di corruzione.

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